I Malaspina sono stati una nobile famiglia italiana di origine longobarda, discendente dal ceppo obertengo dei marchesi di Toscana, che resse, a cominciare dal XIII-XIV secolo, i molti feudi della Lunigiana e, dal XIV secolo, il marchesato di Massa e signoria di Carrara, poi principato di Massa e marchesato di Carrara.
Il capostipite fu Oberto I,nominato conte di Luni nel 945, marchese della Marca di Genova dal re d'Italia Berengario II nel 951 ed, infine, Conte palatino nel 953.[5] Ebbe due figli, Oberto II, che ereditò dal padre il titolo di conte di Luni, e Adalberto I, la cui discendenza darà vita alle famiglie dei Pallavicino e dei Cavalcabò. Questa fu la prole di Oberto II: Berta, moglie di Arduino re d'Italia; Ugo, conte di Milano; Alberto Azzo I, conte di Luni, la cui posterità darà vita agli Este di Brunswick e di Hannover; ed infine Oberto Obizzo I, progenitore della prosapia dei Malaspina.
Nel 1004 Oberto Obizzo I, combatté insieme al cognato re Arduino contro i Vescovi-Conti di Luni: fu solo il primo conflitto che la famiglia ebbe con i governanti della cittadina di fondazione romana. Figlio di Oberto Obizzo I fu Alberto I. Figlio di Alberto I fu Oberto Obizzo II (?-1090), padre di Alberto II (?-1140), il primo a farsi chiamare Malaspina (e per questo a volte considerato il vero capostipite della famiglia).
Sulle origini del cognome ci sono varie teorie: alcuni le fanno risalire addirittura ai tempi di Anco Marzio (come illustrano i dipinti nelle sale del castello di Fosdinovo), alcuni pensano ad un episodio leggendario di uccisione di un nemico, il re merovingioTeodeberto I, nel 548 circa, vicenda raccontata su cinque formelle in arenaria sul portale d'ingresso del palazzo Malaspina di Godiasco, tramite una grossa spina; altri ancora le collegano alla probabile disdicevole condotta da parte di Alberto o qualche suo parente.
Alberto Malaspina ampliò i possedimenti di famiglia dagli Appennini a ridosso della Lunigiana ed entrando in antagonismo con Genova ed i vescovi di Luni.
Nel 1124, nel trattato di pace di Lucca, si fa riferimento a divisioni di beni che coinvolsero i discendenti di Oberto che, nel tempo, daranno vita a diverse e celebri famiglie nobili europee: Brunswick, Estensi, Pallavicino, dei marchesi di Massa, Sardegna e Corsica e dei Malaspina propriamente detti.
Il figlio di Alberto, il marchese Obizzo I Malaspina (?-1185), combatté dapprima contro Federico Barbarossa a supporto dei comuni ribelli, ma poi, quando l'imperatore prese il sopravvento, lo sostenne e appoggiò nella battaglia contro Milano (1157). Questi lo ricompensò investendolo dei domini di Liguria, Lunigiana, Lombardia ed Emilia. Nel 1176, però, Obizzo, dopo aver scortato il Barbarossa a Pavia, si alleò a sorpresa con la Lega Lombarda e attaccò il sovrano. Anche per questo doppio gioco, il Federico fu sconfitto nella battaglia di Legnano. Nella pace di Costanza, Obizzo fu comunque perdonato da Federico, che gli confermò i suoi possedimenti. I due ultimi eventi (la battaglia di Legnano e la pace di Costanza) sono rappresentati nei dipinti conservati nel salone del castello di Fosdinovo, realizzati da Gaetano Bianchi alla fine dell'Ottocento.
Obizzo I ebbe due figli: Obizzo II Malaspina (noto anche come Obizzone) e Moroello I Malaspina. I discendenti del primo figlio verranno chiamati Malaspina dello Spino Secco, quelli del secondo saranno denominati Malaspina dello Spino Fiorito (1221).
Figlio di Obizzone fu Corrado I Malaspina (che Dante chiamò "l'antico"), il primo vero esponente dei Malaspina dello Spino Secco, che ottenne tutti i possedimenti alla destra del Magra più il territorio di Villafranca, che si trovava sulla sinistra del fiume. Da lui discesero: Manfredi, Moroello di Mulazzo, Federico di Villafranca e Alberto. Da Manfredi nacque Moroello "Vapor di Valdimagra", amico di Dante Alighieri; da Moroello di Mulazzo, nacque Franceschino Malaspina, che prese parte alle guerre tra guelfi e ghibellini e ospitò più volte il Sommo Poeta durante il suo esilio in Lunigiana, nominandolo suo procuratore e degli altri Malaspina (compresi alcuni dell'altro ramo) nelle trattative di pace con il vescovo di Luni Antonio da Camilla, che porteranno alla pace di Castelnuovo (1306); Federico di Villafranca fu il genitore di Obizzino e del celebre Corrado Malaspina il Giovane, a cui Dante si rivolse nell'VIII Canto del Purgatorio per riconoscenza nei confronti della sua famiglia.
Discendente di Moroello I Malaspina fu invece Guglielmo, il cui figlio fu Obizzino, il vero capostipite dei Malaspina dello Spino Fiorito che ricevette tutti i territori alla sinistra del Magra. Sposato con Caterina Cattaneo, ebbe tre eredi: Bernabò, Isnardo e Alberto. Isnardo sposò Cubina d'Este che diede alla luce Gabriele I e Azzolino, che, a sua volta, generò tre figli; Spinetta Malaspina, detto Il Grande, che acquistò nel 1340 il feudo di Fosdinovo senza lasciare prole legittima; Isnardo; infine, Azzolino, i cui successori assumeranno il titolo di marchesi di Fosdinovo (1355).
La spartizione delle terre tra gli eredi di numero sempre crescente portò ad un frazionamento dei domini in feudi sempre più piccoli.
I Malaspina appoggiarono ora i ghibellini ora i guelfi. Come appartenente alla fazione guelfa Obizzino prese parte alle lotte dei lombardi contro gli Hohenstaufen. Con Moroello dei Malaspina di Giovagallo fu a capo dei guelfi toscani che difesero Firenze contro Enrico VII. La fazione ghibellina toscana a difesa dell'imperatore fu guidata da un altro esponente della casata, Spinetta Malaspina detto il Grande.
Ebbe anche un'ampia e compatta signoria nella zona a nord di Genova (area delle Quattro province), nelle valli dei fiumi Trebbia e Staffora. Entrambe le signorie, quella della Lunigiana e quella a nord di Genova (detta lombarda), andarono ben presto sfaldandosi per l'adozione del diritto longobardo che prevedeva la spartizione dei beni (e anche dei feudi) tra tutti i figli maschi.
Alcuni membri dei Malaspina ressero una parte del giudicato di Torres nei secoli XIII e XIV, ma, soprattutto, dal XV al XVIII secolo, il ramo dei Cybo-Malaspina governò il marchesato indipendente di Massa e principato di Carrara (poi ducato di Massa e Carrara). I possedimenti sardi dei Malaspina furono: il castello di Serravalle (Bosa) con le curatorie di Planargia e Costa de Addes; il castello di Osilo con le curatorie di Montes, Figulinas e Coros. Gli appartenenti alla famiglia avevano il titolo di principi di San Colombano.