Guglielmo II di Prussia e Germania (Friedrich Wilhelm Viktor Albrecht von Hohenzollern) fu l'ultimo Imperatore tedesco (Kaiser) e l'ultimo Re (König) di Prussia dal 1888 al 1918.
Nacque da Principe della Corona Federico e da sua moglie, la Principessa Reale britannica Vittoria. Sua madre era la zia dell'Imperatrice Alessandra (la moglie dello Zar Nicola II), e la sorella di re Edoardo VII. La Regina Vittoria del Regno Unito era sua nonna. Un traumatico parto podalico lo danneggiò fisicamente, portandolo ad avere il braccio sinistro atrofizzato, che cercò con qualche successo di nascondere.
Recenti analisi delle registrazioni della sua nascita conservate negli ex archivi imperiali hanno anche suggerito che possa aver subito qualche trauma cerebrale. Gli storici sono divisi sul fatto che questa incapacità mentale possa aver contribuito a renderlo spesso aggressivo, senza tatto, cocciuto e occasionalmente con un approccio prepotente nei confronti di problemi e persone, il che era evidente sia nella vita personale che in quella politica.
Tale approccio certamente guastò la politica tedesca sotto la sua leadership, soprattutto quando dimise il suo cauto cancelliere, Otto von Bismarck, d'altra parte gli procurò una relazione incredibilmente povera con la madre. Guglielmo venne educato al Ginnasio di Kassel e all'Università di Bonn. Alla morte di Guglielmo I, il 9 marzo 1888, suo padre venne incoronato Imperatore come Federico III, ma morì per un cancro alla gola e nel giugno dello stesso anno Guglielmo II gli succedette.
Il suo regno fu contraddistinto dalla spinta militaristica tesa ad affermare il potere tedesco. Cercò di espandere i possedimenti coloniali tedeschi, "un posto al sole". Con il Piano Tirpitz, attraverso le leggi navali del 1897 e 1900, la Marina Tedesca venne rafforzata fino a rivaleggiare con quella del Regno Unito. La sua personalità e le sue politiche oscillarono tra l'antagonizzare e il compiacere Regno Unito, Francia e Russia.
Dimise Otto von Bismarck nel 1890 e abbandonò le attente politiche del cancelliere, sostituendolo con Leo Graf von Caprivi, che a sua volta fu sostituito dal principe Chlodwig zu Hohenlohe-Schillingsfurst nel 1894. Quest'ultimo venne succeduto dal principe Bernhard von Bülow nel 1900 e da Theobald von Bethmann-Hollweg nel 1909. Tutti questi cancellieri erano funzionari civili anziani e non politici come Bismarck.
Guglielmo voleva impedire il sorgere di un altro Bismarck. Nonostante il suo atteggiamento è difficile dire se cercò la prima guerra mondiale, anche se fece ben poco per impedirla. Si era alleato con l'Austria-Ungheria ed incoraggiò la loro linea dura nei Balcani. Anche se perse il coraggio all'ultimo minuto era ormai troppo tardi, e ben presto si riprese per spingere i suoi generali a grandi conquiste.
Durante la guerra fu Comandante in Capo ma perse rapidamente il controllo di tutta la politica tedesca e la sua popolarità precipitò. Come risultato dell'esplosione della Rivoluzione tedesca, l'abdicazione del Kaiser venne annunciata da Max von Baden il 9 novembre 1918. Guglielmo andò in esilio nei Paesi Bassi.
La regina olandese Guglielmina si rifiutò di estradarlo come criminale di guerra. Guglielmo aveva sposato Augusta Vittoria, Duchessa dello Schleswig-Holstein, nel 1881. Ebbero sette figli.
La fine della I guerra mondiale pose fine alla dinastia degli Hoenzollern.
A seguito della morte della moglie, mentre erano in esilio, nel 1922, sposò in seconde nozze Hermine von Schoenaich, la principessa vedova Reuss. Durante gli anni '30, aveva apparentemente riposto delle speranze nel fatto che il Partito Nazista avrebbe risollevato la monarchia, ma ciò non si verificò. Guglielmo II visse in esilio in Olanda dove morì nel 1941.