Filippo I di Savoia (Aiguebelle, 1207 – Rossillon, 15 agosto 1285) fu conte di Savoia e conte d'Aosta e Moriana dal 1268 al 1285 e conte consorte di Borgogna dal 1267 al 1278. Fu anche vescovo di Valence e arcivescovo di Lione. Era figlio del conte di Savoia, Tommaso I, e di Margherita di Ginevra, figlia del conte di Ginevra, Guglielmo I.
Essendo l'ottavogenito del conte Tommaso I di Savoia, era stato destinato alla carriera ecclesiastica e non aveva tardato ad ottenere cariche ragguardevoli in Fiandra; fu vescovo di Losanna, poi di Valence e finalmente arcivescovo di Lione circa il 1248; ebbe benefici in Fiandra, Francia ed Inghilterra, senza però essere costretto a prendere gli ordini sacri, come era l'uso dei tempi. Dopo aver rinunciato alle cure ecclesiastiche, nel 1267 sposò la cinquantottenne vedova di Ugo di Chalon, Alice di Merania (1209 – 1279), ovvero Adelaide I di Borgogna, figlia della contessa Beatrice II di Borgogna e dal duca di Merania e di Andechs, Ottone I di Merania, divenuto conte di Borgogna, per via del matrimonio.
Per quanto sessantenne e avendo vissuto sempre occupandosi di problemi ecclesiastici, ma pacifici, dovette prendere in mano le redini della Contea. L'anno dopo, per la morte del fratello, Pietro II di Savoia, avvenuta il 12 maggio 1268, ereditò anche il titolo di conte di Savoia. Unì ai suoi Stati quelli di Morat e Berna e per questi possessi in Svizzera dovette guerreggiare contro Rodolfo conte d'Asburgo, il capostipite della casa d'Austria, eletto re dei Romani ed incoronato nel mese di ottobre del 1273. Condusse un'aspra lotta e, alla fine, trovò una soluzione onorevole con la pace di Losanna. Nel 1279, rimasto vedovo, cedette il titolo di conte di Borgogna al figlio di primo letto della moglie Adelaide (o Alice), Ottone IV di Borgogna (1248 - 1302), e si ritirò in Savoia. Quando sotto il pontificato di papa Niccolò III (1277-1280), l'imperatore, Rodolfo d'Asburgo volle ricreare il regno di Arles dovette trattare con Carlo I d'Angiò e fu trovato il seguente accordo: Al momento delle nozze tra il nipote di Carlo, Carlo Martello, figlio di Carlo lo Zoppo e Clemenza, figlia di Rodolfo, l'imperatore avrebbe ricostituito il regno di Arles per Carlo lo Zoppo che avrebbe dovuto cederlo immediatamente ai due giovani sposi.
L'accordo, in attesa che Carlo Martello raggiungesse l'età canonica per matrimonio, ebbe numerosi avversari: il conte Filippo I di Savoia, il duca Roberto II di Borgogna, il conte della Franca Contea, Ottone IV di Borgogna e vari altri feudatari della Provenza e della Borgogna. Comunque le mire di Carlo sul regno di Arles, con tutte le altre sue ambizioni, furono rese vane dalla sconfitta subita in seguito ai vespri Siciliani.
In Savoia Filippo regnò diciassette anni, benemerito della Chiesa cattolica, e si spense il 15 o il 16 agosto 1285 nel castello di Rousillon-en-Bugey, tra Lione e Ginevra. Non avendo prole, spenta la figliuolanza e discendenza diretta di Tommaso I di Savoia, gli succedette al trono il nipote Amedeo, figlio del fratello Tommaso II, già conte di Fiandra, che per l'ottenuto appannaggio fu lo stipite dei conti di Piemonte.
Sotto il suo regno la città di Torino tornò ai Savoia (1280) grazie al nipote Tommaso III di Savoia, cui Filippo aveva affidato in Signorìa i territori al di qua delle Alpi. Tommaso III aveva infatti catturato il marchese di Monferrato Guglielmo VII mentre stava valicando le Alpi, diretto in Spagna, e lo aveva costretto a firmare la cessione di Torino, allora in suo possesso.
Con Filippo I terminò la, cosiddetta, Branca comitale dei Savoia; venne sepolto nell'Abbazia di Altacomba ed oggi vi sussistono le sole pietre tombali del conte, quando l'abbazia fu occupata dai giacobini che forzarono la sua tomba e distrussero i resti, insieme a quelli di altri rappresentanti Savoia.