Secondo la tradizione, i Tricano – così, fino al Cinquecento, furono chiamati gli Arcano per i tre cani neri dello stemma – si stabilirono in Friuli nel VI secolo d.C.: allorché il longobardo Gisulfo si fermò a Cividale costituendo il primo ducato, chiese allo zio Alboino di avere alla sua corte il figlio di un re di Croazia e questo fu Sigisberto, dal quale ebbe principio «l'inclita Casa Archana». L’illustre origine sarebbe stata poi ricordata nell'arma con l'introduzione degli scacchi d'argento e di rosso. Enrico dei signori d’Arcano è comunque citato in un atto del 1042 ma una vera continuità genealogica si ha con Leonardo «de Cornu», menzionato in un documento del 1161, giurisdicente di un castello costruito presso l'acqua del Corno.
Poco dopo, nel 1209, per i meriti di Leonardo II gli Arcano ottennero dall’imperatore Ottone IV il titolo comitale. La casata, già appartenente alla feudalità libera, nell’àmbito del Patriarcato divenne una delle quattro famiglie di ministeriali maggiori – ai quali spettava di accompagnare il patriarca neoeletto a prendere possesso del seggio di Ermagora – e da tempo immemorabile erano ereditari nella famiglia i prestigiosi incarichi di Confaloniere e di Marescalco; per ricordare tali compiti a partire dalla fine del Cinquecento fu introdotto nello stemma famigliare l'aquila d'oro in campo azzurro del Patriarcato. Sempre per diritto ereditario occupava il decimo posto nel Parlamento friulano. Gli Arcano raggiunsero il massimo potere fra il XIII e il XIV secolo, signori di numerosi feudi ubicati dall'alto al basso Friuli (fra l’altro con metà della cittadina di Venzone e dei relativi dazî), all'Istria e alla Romagna, ma con l'avvento della Repubblica veneta persero molto del ruolo politico pur riuscendo a mantenere gran parte delle prerogative castellane. Nel XVII secolo, Pietro d’Arcano sposò Margherita Grattoni - ultima discendente della linea friulana di una nobile famiglia originaria di Tortona vicina ai Visconti - ereditando i beni del suocero con l’obbligo di acquisirne il cognome. Questo ramo si estinse nei primi anni del XIX secolo con Anna Grattoni d’Arcano. Dal suo matrimonio con il cugino Orazio d’Arcano ebbero origine i d’Arcano Grattoni, tuttora esistenti.